- On. Guido Germano Pettarin esiste, secondo lei, un’agenda Draghi da seguire?
Si, certamente. Tutti ne hanno e ne hanno avuto contezza. Ma, soprattutto, i contenuti della cd. Agenda Draghi non possono che essere i caposaldi della prosecuzione delle attività di governo, sia in fase di ordinaria amministrazione che, dopo le elezioni, del nuovo governo.
- La crisi occupazionale in Italia è molto forte, non per ultimo il caso Wärsilä, che cosa può fare la politica in tal senso?
La politica può fare moltissimo. E non solo a livello di testimonianza a sostegno e supporto ai lavoratori che si sono trovati, di improvviso, a soffrire di queste situazioni. Ma può fare anche molto a livello normativo, adottando provvedimenti che, senza titubanze, come premiano le imprese che si insediano, penalizzano – e pesantemente – le imprese che dopo aver incassato contributi abbandonano gli investimenti messi in campo anche grazie alle provvidenze pubbliche. In un caleidoscopio di norme che abbia come fine essenziale la tutela del lavoro e della occupazione.
- Il PNRR rappresenta una sorta di Piano Marshall, esiste ancora un tema di competitività? Sviluppo industriale?
Si, esiste, ed è molto rilevante, il tema competitività. Con una particolarità, però: non è la competitività messa in difficoltà nel periodo pandemico, ma la competitività su cui il Sistema Italia arrancava già da alcuni lustri, con la evidenza di indici di crescita bassissimi.
A questo serve il nostro PNRR: a recuperare decine di anni di mancata crescita. E, di conseguenza, il tema dello sviluppo industriale ne è parte integrante.
- La sfida di GO!2025 Capitale Europea della Cultura che cosa rappresenta per l’Italia e la vicina Slovenia?
Rappresenta l’unico futuro possibile. Rappresenta la conferma di un salto di qualità che porterebbe il territorio di ECOC a trasformarsi da laboratorio della UE del futuro a realtà palpabile del futuro europeo.
Rappresenta una simbologia determinante che in periodi pandemici, economicamente critici e caratterizzati anche da aggressioni belliche, fornisce l’esempio di come le tragedie etniche e le divisioni ideologiche possono superarsi.
Rappresenta la forza assoluta di due conurbazioni che puntano a divenire una unica realtà cittadina e territoriale. Convinti che l’unione e la coesione sono l’unica strada per un futuro compatibile e proficuo. Null’altro ha possibilità dotate della stessa forza prorompente. Capace di una spinta vera verso gli Stati Uniti d’Europa.